Ora che non sei più mia – ancora mi domando come sia possibile, cioè come sia reale – vorrei confessarmi. Vorrei dirti che cosa ha significato per me darti. Per me dare significa perdere.
Fingi di esser preoccupato. Io non lo sono per niente. Ciò che più amo della mia disperazione è la lucidità: sopravvivo meglio quando sono disperato. Io sono amore puro, tu lo sai. Lo sai ma lo odi. Allora vuoi sederti, e vuoi parlare. Parliamo.
La sua carne uscì alla luce, rosa, la carne piena delle cosce e dei glutei, la pancia. I collant neri la occultavano parzialmente, ma si vedeva che sotto non aveva gli slip.
Cane Bianco viene legato, mentre Federica si alza la gonna e apre le cosce. C’è una forma di poesia, una certa dimenticanza nel modo in cui si fa prendere.
Genuflesso di fronte alla settima stazione – un affresco molle, i profili delle donne indistinguibili dal marrone del paesaggio, fogliame denso come nuvole – non riusciva a toccare la coda dei suoi desideri.
Rimango inerme, di fronte al perimetro di una rivelazione di cui ne intuisco appena la potenza e penso che sì, questa è davvero l’origine del mondo.Toccami, mi dice lei. Dì soltanto una parola e io sarò salvata, penso.
Gli occhi gli si misero a bruciare per l’intensità del colore. Era un colore come una giungla e come una tomba e come un lago. Chiamava, era un colore con una voce che lo chiamava. Come era possibile? Un colore così potente da far vibrare i timpani.
Io la guardo, sempre il suo sorriso, una corona d’avorio che affiora dal corpo, perfetto. Quanto è sana, penso. E solo a distanza di tanti anni capisco cosa significa quando un uomo pensa questo, di una donna.
Io che volevo solo pronunciarti. Tenere il tuo nome in bocca come fosse una cosa mia, una cosa naturale, che mi apparteneva come i denti, come il palato, come questa lingua, che ora passa sopra qualsiasi cosa ti appartenga.
Era determinata: cercava nel corpo uno spazio finalmente nuovo, libero dal simbolico. Voleva che la conoscenza morisse. Voleva perdersi nella sensazione.
Non si trattava di semplici graffi, perché i graffi può lasciarli chiunque abbia paura, anche solo per qualche secondo, di non esser stretto a sufficienza.
Laura ora sentimi bene. La verità è indicibile. Tutto si muove attorno alla verità, la stuzzica, ne ruba le briciole o il profilo migliore. Abbiamo i pensieri e abbiamo le labbra. I pensieri sono tuoi, per sempre tuoi. E poi abbiamo le labbra per fermarli.
non importa che corpo hai, né che cosa il tuo corpo ha da dare, io desidero il serpente che lo abita, io desidero te, quello che sei prima di essere





